Dante Today

Citings & Sightings of Dante's Works in Contemporary Culture

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Antonio Gramsci, Quaderni del carcere (1929-1935)

November 28, 2021 By Professor Elizabeth Coggeshall

Scholars Marco Grimaldi and Milena Russo have argued that Dante’s works—especially his depiction of Cavalcante de’ Cavalcanti in Inferno 10—played pivotal role in the political philosophy of Italian Marxist Antonio Gramsci. Grimaldi and Russo gathered Gramsci’s Dante-related works in their edited collection Il canto decimo dell’inferno e altri scritti su Dante, published by Castelvecchi in 2021, the year of the seventh centenary of Dante’s death.

From the publisher’s website: “Dante è al centro degli interessi di Gramsci fin dall’inizio della scrittura dei Quaderni del carcere. La Commedia è uno dei libri richiesti subito dopo l’arresto; è dantesco uno degli «argomenti principali»; Dante è spesso associato a Machiavelli come rappresentante della corrente laica della letteratura italiana; la penultima nota è una riflessione sulla «quistione della lingua» a partire dal De vulgari. Ma all’interno dell’opera di Gramsci è possibile individuare un nucleo più definito che ruota attorno al canto decimo dell’Inferno e a Cavalcante Cavalcanti, padre di Guido, che prende avvio da uno scritto del 1918 e si concretizza in una sezione del Quaderno IV e in un gruppo di lettere. In tutte queste pagine – che qui si raccolgono – Gramsci usa Dante per riflettere su alcuni dei temi fondamentali dei Quaderni: il rapporto tra poesia e struttura, il ruolo degli intellettuali, la ‘popolarità’ della letteratura italiana.”   —Castelvecchi Editore

Categories: Written Word
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Corelli’s Mandolin Novel, Louis de Bernieres (1994)

November 10, 2021 By Harrison Betz, FSU '25

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On page 23 of the 1994 novel Corelli’s Mandolin, a gay Italian soldier fighting in WWII contemplates the treatment of homosexuals in Dante’s depictions of Hell. De Bernieres makes specific reference to the Seventh Circle of Hell and the punishment of the sodomites (as well as the usurers). The author also incorporates a quote from Canto XVI of Dorothy Sayer’s 1950 translation of Dante’s Inferno: “It makes me heartsick only to think of them.”

Categories: Written Word
Tagged with: Canto 16, Circles of Hell, English Literature, Historical Fiction, Homosexuality, Italian Politics, Seventh Circle, WWII

Pier Paolo Pasolini, La Divina Mimesis (1975)

October 24, 2021 By Professor Elizabeth Coggeshall

“[. . .] Ecco l’incipit de La Divina Mimesis: «Intorno ai quarant’anni, mi accorsi di trovarmi in un momento molto oscuro della mia vita. Qualunque cosa facessi, nella Selva della realtà del 1963, anno in cui ero giunto, assurdamente impreparato a quell’esclusione dalla vita degli altri che è la ripetizione della propria, c’era un senso di oscurità. Non direi di nausea, o di angoscia: anzi, in quella oscurità, per dire il vero, c’era qualcosa di terribilmente luminoso: la luce della vecchia verità, se vogliamo, quella davanti a cui non c’è più niente da dire».

“È un incipit terribile. Solitudine, aridità, vecchiaia, morte. Fine di ogni illusione. Non c’è più niente da dire. Il popolo vagheggiato da Pasolini non esiste più, è diventato piccolo borghese. La società contadina è stata spazzata via dal capitalismo globale. Il Potere non ha più volto, ci sono nuovi padroni, ma chi sono? L’omologazione completa, il conformismo totale, si fanno strada implacabili attraverso i media, in particolare la televisione. Moriremo di risate, l’intrattenimento al posto della cultura. Il consumismo sarà la nuova ‘ideologia,’ simpatica e tollerante per finta, totalitaria nella realtà. Al nuovo mercato mondiale, occorrono consumatori fatti con lo stampino, uguali uno all’altro, intercambiabili: è una questione di efficienza, e l’efficienza è l’unica regola del capitalismo globale. [. . .]”    –Alessandro Gnocchi, “L’Inferno di Pasolini,” Insula Europea (October 24, 2021)

Read the rest of Alessandro Gnocchi’s discussion of La Divina Mimesis here.

Read a selection (“Canto VII”), translated into English by Bruce Merry, in the London Magazine’s Archives.

Categories: Written Word
Tagged with: 1975, Capitalism, Consumerism, Ideology, Italian, Italian Politics, Italy, Marxism, Nel Mezzo del Cammin, Political Commentary, Politics, Prose, Rome, Selva oscura, Social Commentary

Giuseppe Verdi, Laudi alla Vergine Maria (1888)

October 19, 2021 By Ezra Berman '23

“Laudi alla Vergine Maria is Movement 3, for women’s voices, of Giuseppe Verdi’s Quattro Pezzi Sacri (Four Sacred Pieces, 1888). The text is taken from the opening lines of Canto 33 of Paradiso.”    —Wikipedia

Categories: Music
Tagged with: 1888, Italian Politics, Italy, Music, Paradiso, Politics

Stefano Jossa, “Dante e Pinocchio, Fratelli d’Italia” (June 5, 2021)

June 19, 2021 By Professor Elizabeth Coggeshall

“Quando una democrazia è debole ricorre ai simboli che unificano: simboli spossessati di qualsiasi rapporto con la realtà e funzionali alla rappresentazione di una comunità ideale. Servono, questi simboli, a eliminare i conflitti e favorire l’armonia: che è fittizia, naturalmente, perché una società moderna, democratica e funzionante si dovrebbe fondare sulla differenza anziché sull’omologazione, tranne nei casi in cui l’uniformità venga costruita a forza, com’è avvenuto storicamente, ahinoi, con i regimi totalitari. Nel caso italiano il simbolo unificante per eccellenza è Dante, cui è stato ora dedicato un giorno memoriale, il Dantedì, che si è celebrato il 25 marzo con grande clamore di iniziative, pagine giornalistiche, invenzioni figurative, riedizioni, letture e video: basta aprire i siti dei principali quotidiani italiani per trovare interviste ai discendenti di Dante, viaggi nell’Italia di Dante, sproloqui sul padre della patria e il padre della lingua, inviti alla coerenza e all’impegno, ecc. ecc.

“Dante onnipresente, vera e propria icona pop, che va dalle canzoni di Gianna Nannini su Pia de’ Tolomei e Caparezza su Filippo Argenti fino agli oli di Guy Denning e i graffiti di Kobra: un Dante dappertutto, sorprendentemente simile a quel Dante monumento che segnò la topografia italiana tra il Risorgimento e il Fascismo, quando sorsero piazze Dante, con monumenti a Dante, in tutta Italia, col culmine simbolico in quella piazza Dante a Napoli che segna l’identità tra Dante e l’Italia nelle parole di chi la promosse, spostandone definitivamente la ricezione dall’universo letterario a quello patriottico: se «Dante a Firenze è un grand’uomo», «Dante a Napoli raffigura l’ingegno, il sapere, le sventure, le glorie, le fatiche, le speranze e tutta la vita dell’intero Popolo Italiano».” [. . .]   –Stefano Jossa, “Dante e Pinocchio, fratelli d’Italia,” Doppio Zero (June 5, 2021)

Categories: Written Word
Tagged with: 2021, 700th anniversary, Dantedì, Fascism, Italian Politics, Italy, Monuments, Nationalism, Padre della lingua, Pinocchio, Political Rhetoric, Politics

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How to Cite

Coggeshall, Elizabeth, and Arielle Saiber, eds. Dante Today: Citings and Sightings of Dante's Works in Contemporary Culture. Website. Access date.

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